martedì 29 aprile 2008

L'ultimo brivido


Apro il giornale (online): Alemanno vince a Roma puntando sulla espulsione di 20000 immigrati (dove li mette? a Latina?). Bossi dice che se la sinistra farà opposizione al federalismo lui ha 300000 uomini pronti coi fucili caldi: "si accomodino". A parte che mi accomoderei davvero se non fosse una ovvia panzana (se scendono in piazza magari un mareca ruba loro il SUV), nessuno (corriere o repubblica) si rende conto della gravità estrema di minacciare insurrezione se ci sarà opposizione parlamentare?

Poi passo a repubblica.parma e leggo che sono cominciati i corsi per pensionati per fare le ronde, con tanto di foto di sti vecchi in molli pose marziali,, che passano dal tortello al manganello. Non si rendono conto che sono ridicoli, assolutamente penosi, la pelle flaccida come le loro idee. Forse lo comprenderanno quando incontreranno qualcuno di davvero peso, che prenderà quel manganello - quante discussioni per ottenerlo! - e glielo metterà, piccola soddisfazione, nel culo.

Da decenni il problema sicurezza italiano si chiama Mafia, per numero di morti e per penetrazione nel tessuto sociale. Lo sanno tutti. Perchè questi vecchietti, in cerca dell'ultimo brivido prima di schiattare, non vanno a Palermo a fare le ronde?

Mi chiedo, e non sto scherzando, se c'é qualche speranza, in questo clima da prefascismo, anche minima. Ci si rende conto che qualcosa è cambiato, e in maniera profonda? C'è almeno un'isola in cui rifugiarsi, in cui le cose sembrino avere un senso, una moralità o un futuro?


PS:


"abbiamo 300 mila uomini, 300 mila martiri, pronti a battersi. E non scherziamo... Mica siamo quattro gatti. Credete che avremmo difficoltà a trovare gli uomini?" e assicura: "verrebbero giù dalle montagne...". Bossi - Repubblica, 29.04.08


Se vengono giù e incontrano i nostri pensionati sono cazzi.

mercoledì 23 aprile 2008

Bar Italia

Sono l'unico che lo ha notato? L'unico a pensare che sia semplicemente grottesco?



E poi


ROMA - "Air France si è ritirata in primo luogo per i veti dei sindacati". Silvio Berlusconi, additato da molti come uno dei responsabili del "no" definitivo della compagnia franco-olandese alla trattativa per Alitalia, attacca i sindacati. Poi annuncia: "Ci saranno dolorose riduzioni di personale". - da Repubblica 23 aprile 2008


E poi

"i sindacati hanno fatto il loro mestiere, e magari hanno avuto anche ragione. La verità è che le condizioni poste erano impossibili da accogliere" - da Repubblica 24 aprile 2008



Il punto, probabilmente, lo manco.
La contraddizione la vedono tutti. Se ci guardano. E' vero che in Italia il popolo (mi scuso se l'espresione appare offensiva, ovviamente è sovrano)non legge i giornali. E se lo fa segue le testate che confermano le poche idee confuse che già ha.

L'indignazione, spesso senza azione, viene percio dalla sorprendente constatazione, da parte dell'uomo della strada, del fatto che è venuto a conoscenza di un fatto. Saperlo lo rende scandaloso.

Vale a dire che è la quantità e non la qualità che fa il successo comunicativo di un messaggio: per superare il muro di indifferenza occorre un volume di discussione che solo il mezzo televisivo ha gli strumenti (tecnici e culturali)di mettere in piedi.

Un'opinione pubblica senza interessi materiali e informativi, posto che si possa chiamare opinione, di certo non è pubblica. E' privata come private sono le televisioni. Perché se il popolo avesse a cuore i suoi interessi penserebbe che i 300 milioni "prestati" per volere di Berlusconi all'Alitalia, contro le leggi europee, contro il liberalismo che è Bandiera di B. non sono poi cosi un buon affare per il nostro sovrano. Quante case popolari si sarebbero potute costruire? Quanti anni di stipendio per i dipendenti Alitalia a rischio licenziamento nel caso Air France l'avesse rilevata?

Ma, ovviamente, manco il punto, la faccio troppo semplice. Il punto è il linguaggio. Berlusconi, nel contraddirsi, fornisce ai propri sostenitori, nuovi, antichi, o leghisti gli argomenti per non perdere la faccia nei discorsi che fanno al bar, quando hanno finito di parlare del Milan, o, nei casi più culturalmente impegnati, di sicurezza.

Perchè solo al bar tutte le opinioni si equivalgono. Solo senza memoria o con la leggerezza di una buona lite tra amici si puo ritenere normale che un candidato premier mandi a puttane una trattativa pubblica, dichiari di voler preservare a tutti i costi l'italianità di una compagnia e poi, dopo le elezioni, incolpi i sindacati di aver realizzato la soluzione che lui stesso aveva auspicato.

Solo al bar ci si puo vantare di aver pescato un pesce che non esiste in natura senza essere cacciato fuori. Solo al bar la storia di quel pesce puo persino diventare affascinante, credibile, se chi racconta è abbastanza bravo con le parole o se il pubblico ha bevuto troppo.

Solo al bar si puo dire di aver pronta una cordata ed essere accolti con un sorriso (compiaciuto, divertito, indulgente) senza essere cacciato fuori, senza alcuna conseguenza politica, quando, pochi giorni dopo, la cordata si rivela una bugia. Solo al bar, davanti a un bianchino, l'opinione di un economista e di un odontoiatra in materia economica hanno lo stesso valore e la stessa credibilità.

Le diverse anime del nostro sovrano si scontrano gioiosamente nel Bar Italia, mentre fuori il mondo affonda.

PS. Nuovo argomento da bar: tremo al pensiero delle contropartite che Berlusconi offrirà agli industriali italiani e non per mettersi in cordata e tirar su i 3 - 4 miliardi di euro necessari.

giovedì 17 aprile 2008

Il popolo sovrano


Bisogna rispettare il volere degli italiani. Non so se lo dicono perché devono conservare il lavoro, perché gli italiani non sono solo elettori (il popolo sovrano), ma anche pubblico e nessun negoziante dà dell'imbecille a un cliente abituale.

Guardare i talkshow politici è pratica masochistico-narcisistica. Lo splendido isolamento, quel dolceamaro sentire grandi esperti e vallette, politologi e giovani d'oggi tutti invischiati in un sistema illogico nelle premesse. E tu, spettatore, l'unico che non puo parlare, ma l'unico che avrebbe qualcosa da dire.


Si chiede chi non si fa domande: Perché ha perso la sinistra democristiana? Perché non ha saputo interpretare l'esigenza di sicurezza; perchè ha sbagliato la campagna elettorale, perchè le candidature erano sbagliate. Nella vetrina della televisione non è solo la campagna ad essere televendita, ma anche la valutazione della sconfitta. Viene condotta con criteri di marketing. Il voto è lo share.

In questa logica anche la Lega di Borghezio diventa un partito rispettabile - "l'unico vero partito", "l'unico radicato nel territorio"- tutti i commentatori si affrettano a chiarire che si erano sbagliati; che la avevano sottovalutata, che è stata l'unica a interpretare veramente i bisogni degli italiani.

In questa logica i bisogni degli italiani diventano quelli che dice la Lega: gli immigrati SONO il problema degli italiani, visto che gli italiani hanno votato per quel problema. Stupido chi non lo ha capito, la prossima volta Walter (che comunque ci aveva provato a recuperare sulla sicurezza) dovrà adeguarsi. O partito di governo o partito di lotta, diceva qualcuno.

Non occorre più chiedersi se gli immigrati sono o meno il problema: ce lo hanno già detto gli spettatori. Non occorre chiedersi se questi sono lavoratori o meno, agli spettatori non interessa. Non occorre chiedersi come i radicatissimi militanti del rispettabilissimo partito gestiscano, in effetti, i rapporti con gli immigrati sull'amatissimo territorio. Non ci si chiede se le temutissime rapine in villa sono veramente il problema di un paese in cui le ville le ha una strettissmia minoranza. Va tutto bene, disinfettante in faccia, ronde padane, raid nei campi rom. E mettiamoci pure le buffonate premoderne dei giuramenti e dei druidi. Se piace, è giusto.

In questa logica, è proprio solo da intellettuali e da secchioni, da chi non sa comunicare e non vincerà mai un'elezione ricordare che anche il popolo tedesco aveva il problema della sicurezza e della crisi economica e che ha deciso di risolverlo con un democratico voto in favore di Hitler.

E' da perdenti ricordare che il consenso non solo si soddisfa, ma si crea. E' antidemocratico pensare che il popolo, oltre ad essere sovrano, è anche ignorante, disperato e analfabeta alla maggior parte di quello che gli succede attorno. E' stupidamente sedizioso pensare che, se il sovrano sbaglia, forse non vale la pena obbedirgli.




PS: leggo ora un editoriale su Repubblica, in cui si propone di fare un Partito Democratico del Nord, federato ma sul territorio. Io proporrei anche di fare la festa nazionale dell'Unità a Pontida e per l'occasione sacrificare due o tre badanti.