mercoledì 18 giugno 2008

La Svolta


In pochi giorni, esercito nelle strade, legge sulle intercettazioni, legge salvaberlusconi. Mi sento quasi rassicurato. Finalmente segnali chiari, un impegno deciso, un vero regime.


Oddio non esplicito e orgoglioso come quello fascista, piuttosto direi ingenuo e fracassone come uno sudamericano. Inutili forse i paragoni, come col fascismo l'Italia è la fucina politica della crisi europea, come sempre siamo i più spaventati dei miserabili, i più pronti a credere nel Paradiso, se solo all'inferno fa abbastanza caldo. Quello che si prepara, mentre ci avviciniamo al ventennio berlusconiano è qualcosa di nuovo, storicamente e politicamente. Sarkozy ci sta già facendo un pensierino. Putin non ne ha bisogno, lui ha la sua fucina, ben meno dinamica, ben più solida.


La carta vincente, lo hanno capito tutti, è la sicurezza. Da qui parte la fine politologia berlusconiana. Bollata esplicitamente la realtà dei fatti come antidemocratica (bisogna combattere la percezione della minaccia, non la realtà del pericolo), la via è aperta per le più fantasiose soluzioni: dopotutto se si deve combattere un fantasma la soluzione non è più legata dai ristretti limiti della realtà.


Soldati nelle strade, dunque. 2500 o 3000, un atto simbolico, dicono. E hanno ragione, è una simbologia radicata, rodata, efficace. Più che una soluzione, un manifesto, una dichiarazione di intenti.


Legge sulle intercettazioni. Dalla simbologia ai fatti. La nuova legge è presentata come soluzione all'oppressione della magistratura sui cittadini. Impedisce le intercettazioni ai giudici per reati quali il sequestro, gli illeciti bancari, l'estorisione e la minaccia. Pare che i rumeni non usino il telefono, nessuna ricaduta sulla sicurezza, dunque. Anche per i reati di mafia o corruzione il limite massimo è tre mesi. Provenzano si sarebbe risparmiato 19 anni e 9 mesi di pizzini.

Ma c'è di peggio. La legge impedisce alla stampa di parlare dei processi. Di qualsiasi processo, fino all'apertura delle udienze. Silenzio assoluto, non un riassunto, non una parola per anni, pena il carcere per i giornalisti che lo fanno. Nemmeno per difendere eventuali vittime ulteriori (ad esempio i piccoli investitori Parmalat: le banche avrebbero continuato ttranquillamente a smerciare le azioni - truffa). In un colpo solo magistratura e giornalismo: le notizie sui processi diventeranno leggenda, un argomento su cui tutti possono avere opinioni ugualmente valide.


SalvaBerlusconi. Qui non si poteva andare di fino. Emendamento alla legge sicurezza (!). Sospesi i processi "meno urgenti", tra cui ovviamente il processo Mills, o meglio il processo Berlusconi, accusato di corruzione di un testimone. Mancava poco, due sedute, al verdetto. Che sfiga. Ma che sicurezza, ora che per salvare il nostro cancro abbiamo bloccato anche gli altri!


Proviamo a vederli tutti insieme, questi figli prodigio della paranoia sulla sicurezza. Proviamo a pensare che la censura sui processi farà si che in futuro nuove leggi SalvaBerlusconi passeranno inosservate o non capite, perchè non si saprà quale problema giuridico del premier dovranno risolvere. I giornali dovranno parlare per metafore, se vorranno fare gli eroi. Più probabilmente ripiegheranno su argomenti a loro più conosni, stupri e omicidi perpetrati da immigrati. Spero che chi oggi si lamenta, come Ezio Mauro (Veltroni ha dichiarato la fine del dialogo, percio Repubblica puo' sussurrare il suo disappunto) abbia ben presente le proprie responsabilità nell'aver creato le condizioni di paranoia che hanno reso possibile questo scempio.


Esercito. Censura. Intangibilità del politburo. Mani libere alla politica. C'è una soluzione? Dato che non c'è opposizione organizzata, solo una: l'economia. Mussolini e Hitler dovettero essere economicamente vincenti, in tempo di crisi, per ottenere il consenso. La nostra classe politica non lo è.

Davanti alla incredibile efficacia delle parole televisive, anche le più ingenue, la matematica che ci porta il pane alla bocca. Quando smetterà di farlo saremo tutti d'accordo.





PS

Lunga, poi, la lista di reati per i quali sarà obbligatoria la sospensione del procedimento: la tabella redatta dall'associazione magistrati indica, fra gli altri, il sequestro di persona, l'estorsione, la rapina, lo stupro, l'associazione per delinquere, le frodi fiscali, la corruzione, l'abuso d'ufficio, l'immigrazione clandestina, la detenzione di materiale pedopornografico, le molestie e maltrattamenti in famiglia, gli omicidi colposi per colpa medica o a seguito di incidenti stradali, il traffico di rifiuti.

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